Il valore della vita

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Molti di coloro che dicono che lo zigote non è “umano” non se la sentono di negare il dato scientifico. Quindi si pongono dal punto di vista etico (filosofico o religioso) perché sostengono che quell’esserino non ha valore o non ha diritti umani. Vuol dire che il piccoletto non ha ancora certe  caratteristiche , per es. l’autocoscienza, o l’apparenza fisica, che rendono “umana” una persona.


Insomma: allo stadio embrionale l’essere umano è un essere umano, ma non è una persona, quindi non ha diritti e non ha diritto a vivere.

Quindi, il problema di fondo è: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzioni di sesso, razza, lingua… » ed età, oppure no?

Gli abortisti sono evidentemente per il no. Ma, allora, chi decide da quando – e fino a quando – un essere umano è una persona? Per quale motivo un neonato è persona e un’ora prima di nascere non lo è?

Perché lo stabilisce la legge? Ma la legge (art.1, secondo comma, cod. civ.) “riconosce” anche i diritti del concepito, se nasce.

La verità è che ogni essere umano è persona e come tale deve essere considerato. Altrimenti si aprono scenari da incubo, da far impallidire persino Adolfo Hitler.
Tratto da: Notizie Pro Vita
Per approfondire: 
Lorenzo Perfori, Scegliere la vita (il viaggio alla scoperta della vita e del perché viene negata. La forza della donna madre).

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