Meloni e la generazione Atreju: così sono nati i "fratelli d'Italia"

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Esce in libreria Fenomeno Meloni. Dalla scomparsa di An al flop di Fini, dal nuovo partito ai successi elettorali: Boezi traccia il cammino di Fratelli d'Italia e dei suoi protagonisti. 

"La tenebra fugge i raggi del sol / Iddio dà gioia e calor / Nei cuor la speranza non morirà / Il domani appartiene a noi". Così, spesso, si cantava ai campi Hobbit prima e poi ad Atreju.

Una vecchia canzone della Compagnia dell'anello, gruppo di musica alternativa degli anni Settanta e punto di riferimento di molti. Quasi un programma, uno stile di vita. La lotta del bene contro il male, l'idea che ci fosse un Dio a cui affidarsi nelle difficoltà e la speranza, che diventa certezza, della bontà di un progetto. Questo è stato l’inno per tanti, fino a quando sembrava ci si dovesse vergognare del proprio passato.

Un'ombra ha a lungo gravato sulla destra italiana. Un'ombra capace di offuscare i fasti del passato, quelli del Movimento Sociale Italiano reso storia da Giorgio Almirante e da un manipolo di reduci della Repubblica Sociale Italiana. Quell'ombra portava il nome di Gianfranco Fini e il vessillo di Futuro e Libertà. Dalle macerie della guerra civile che squassò il Paese si era accesa una fiamma tricolore, la stessa degli arditi della Prima Guerra Mondiale, la stessa che Fini – prima traghettatore dell'ala antitetica a quella che seguiva Pino Rauti, poi affossatore degli antichi ideali – aveva contribuito a ridurre a lumicino. Ancora una volta, però, dalle macerie di quella che era stata Alleanza Nazionale, prima confluita nel Pdl creato dal sogno di Silvio Berlusconi e poi soffocata nello strappo (fallimentare) di Fli, il lumicino è oggi tornato a illuminare il cammino della destra italiana. Artefice di questa impresa è stata Giorgia Meloni che, in soli quaranta giorni, ha avuto la forza di dar vita a Fratelli d’Italia e di strappare alle prime elezioni politiche, quelle del 2018, l’1,9% dei consensi. Si è trattato del trampolino di lancio per una piccola pattuglia di parlamentari, la cosiddetta "generazione Atreju" che ha posto le basi per rifondare la destra italiana. Quella raccontata da Francesco Boezi in Fenomeno Meloni - Viaggio nella Generazione Atreju (Edizioni Gondolin) è la storia (fedele) di questa ascesa coraggiosa

A fine maggio 2020, appena due mesi dopo quella prima impresa elettorale, i sondaggisti hanno assegnato a Fratelli d'Italia un ipotetico 16%. Si sa, è una percentuale che va presa con le pinze. Nel segreto dell'urna tutto è possibile. Oggi le politiche sono ancora lontane. Al netto della sconfitta di Raffaele Fitto in Puglia, il recente voto nelle Marche è la prova che molto sta cambiando: Francesco Acquaroli ha espugnato un fortino che la sinistra presidiava da venticinque anni. Questi dati dicono tanto di come si stia evolvendo il panorama delle destra italiana. Alle ultime europee, quando la Lega aveva sfiorato il 34%, Matteo Salvini sembrava il padre-padrone dell’intera baracca. La Meloni, però, non si è mai fermata e ha traghettato Fratelli d’Italia in un momento difficile per l'intero Paese, finito nelle mani di un governo dannoso tenuto insieme dalla sola sete di poltrone. Le battaglie in materia di bioetica, la difesa dei valori non negoziabili, la rivendicazione della sovranità nazionale hanno tracciato il solco e posto la direzione da seguire. Che fosse determinata a ottenere questo risultato, lo si sarebbe dovuto capire sin dall'inizio. Già nel 2004 quando ebbe la meglio al congresso nazionale di Azione Giovani di Viterbo. E, poi, ancora nel 2012 quando, stufa del giogo che ancorava il Pdl a Mario Monti e soprattutto delle mancate primarie, fece saltare il banco con gli storici alleati per iniziare, appunto, il cammino di Fratelli d’Italia.

C’è una frase di Tolstoj che Boezi riprende anche nel libro e che rende bene l'idea di questo cammino: "Come una fiaccola ne accende un'altra e si trovano accese mille fiaccole, così un cuore ne accende un altro e si trovano accesi milioni di cuori". Pur guardando al futuro, la Meloni non ha mai reciso i legami con il passato. Tanto che all'atto fondativo nel nome del nuovo partito rispuntava Alleanza Nazionale, una storia che Fini aveva cancellato per inseguire i propri sogni di gloria all’interno del centrodestra unito. Lui, che si sentiva (per diritto) il delfino di Silvio Berlusconi, non è mai riuscito ad andare oltre il 15,6% incassato alle elezioni politiche del 1996. Il 16,2% (ipotetico) attribuito dai sondaggisti alla Meloni ha già il sapore di grande successo, quello di aver cancellato il disastro politico di Fini e di aver inaugurato una nuova stagione per la destra italiana.

"Il domani appartiene a noi", cantavano quei giovani che adesso siedono in Parlamento. Una promessa. Che oggi si è avverata.

Andrea Indini, Il Giornale, 26.09.2020


La contemplazione per una vera vita cristiana

 


Oggi nella Chiesa prevale l'idea che ci si debba dar molto da fare. Ma in realtà siamo chiamati a una vita nella contemplazione. L'esperienza condivisa del prof. Giovanni Zenone. https://www.fedecultura.com/

Struttura intima della famiglia cristiana

 

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Esiste una relazione fondamentale tra l’organizzazione della vita monastica e la struttura intima della famiglia cristiana: la Regola di San Benedetto è un tale tesoro di sapienza, prudenza e santità che può essere riproposta come modello di riferimento applicato anche ad altri stati di vita, laicale o clericale, celibataria o coniugale.

Da "Il chiostro e il focolare" di Isacco Tacconi.




Epilogo del nostro processo storico

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Si profetizza l’epilogo del nostro processo storico attraverso la parabola dell’Anticristo: un uomo di genio, convinto spiritualista, pacifista, ecologista, filantropo e animalista, dal linguaggio inclusivo, antropocentrico e libertario, capace di ridare unità ai cristiani divisi da secoli di separazioni e scismi. Il suo avvento nel mondo ammalia religiosi, intellettuali e governanti, e irrompe in una storia umana desacralizzata e priva di trascendenza: uno scenario quanto mai attuale nel deserto di senso e di valori che ci troviamo a vivere oggi.

Da "I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo" di Vladimir Sergeevic Solov’ëv

Il cristiano deve sempre dire la verità?


Sia il vostro parlare "sì, sì, no, no". Qualcuno prende questa frase a pretesto per usare il Vangelo e la verità come una clava. Gesù non ci ha insegnato questo. www.fedecultura.com

Il telo sindonico

 

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Il legame tra Sindone e Vangeli ha suggerito nel tempo di affiancare le più recenti ricerche scientifiche sul telo sindonico a un’indagine altrettanto scientifica e documentata sull’attendibilità dei Vangeli, in modo da offrire una sintesi indispensabile per l’uomo moderno che non vuole rimanere analfabeta sugli interrogativi più profondi.

Da "Luce dal sepolcro" di Emanuela Marinelli e Marco Fasol

Fasi saliente della storia della Scozia

 

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Questo libro ripercorre le fasi salienti della storia scozzese, dalla cristianizzazione ai nostri giorni, passando per l’organizzazione dei clan, le guerre contro i re inglesi, il genocidio culturale causato dal protestantesimo, le rivolte giacobite, la pulizia etnica settecentesca, fino alla devolution del 1997, il referendum per l’autonomia del 2014 e i possibili scenari causati dalla Brexit.

Da "Il cardo e la croce" di Paolo Gulisano.

Un libro cattolico sulla Chiesa perseguitata in Spagna

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Maximiliano Cattaneo ha appena pubblicato un ponderoso romanzo per Fede & Cultura, "Il calzolaio di Finisterre", dimostrando una conoscenza della storia della persecuzione cattolica della Seconda Repubblica spagnola notevole. Il racconto vale la pena, oltre che per la sua bellezza, perché è uno dei pochi scritti dalla parte delle vittime.

Nell’aprile del 1931 la Seconda Repubblica spagnola esordisce con l’incendio di centinaia di chiese e conventi in tutto il Paese allo scopo di cercare le armi nascoste dai preti. Armi, naturalmente, non se ne trovano, ma fa niente, l’importante è inaugurare una prassi che porterà, dopo la fine della successiva guerra civile, alla scomparsa per distruzione di oltre il settanta per cento del patrimonio artistico, culturale e religioso (in Spagna è lo stesso) nazionale. Oltre alla ben nota mattanza di vescovi, preti, suore, seminaristi e laici dell’Azione cattolica.

Donde tanto odio e tanta inutile rovina? Mah, forse l’unico che ha le risposte è l’esorcista. Ma sul disastro spagnolo nella prima parte del XX secolo la letteratura è ormai sterminata, anche quella più propriamente narrativa. Il fatto è, però, che se in questo campo si sono cimentati anche calibri come Hemigway e Orwell, a coprire l’altro lato della barricata non c’è praticamente niente. I cattolici, in particolare, principali vittime di quel che successe tra il 1931 e il 1939, hanno prodotto quasi solo saggistica.

Ebbene, adesso hanno un esordiente, Maximiliano Cattaneo, che ha appena pubblicato un ponderoso romanzo per Fede & Cultura, Il calzolaio di Finisterre (pp. 670, €. 23,75). L’autore dimostra una conoscenza di dettaglio della storia spicciola di quei giorni davvero notevole. E anche una minuziosa conoscenza dei luoghi per esserci stato. E’ vero, Salgari ha mostrato che si possono fare capolavori esotici senza mai essere usciti dalla propria biblioteca. Ma le ricognizioni in loco sono meglio, anche per la miniera di ulteriori spunti che se ne può trarre.

La storia narrata da Cattaneo è complessa e non si può riassumere, neppure brevemente. Copre l’arco di dieci anni, dieci anni di fuoco (è il caso di dirlo) per la Spagna. Il protagonista diventa Calzolaio (con la maiuscola) perché il padre è un magnate internazionale del settore calzaturiero. Morta la madre, cui era attaccatissimo, muore in lui anche la fede religiosa. Segue dunque le sirene del potere e della ricchezza, a Madrid, Londra, New York, mentre alle sue spalle le cose deflagrano coinvolgendo anche le sue amicizie d’infanzia, il suo ex direttore spirituale, la sua fidanzata di una volta. I campi si dividono e anche i suoi vecchi amici. Chi va con i massoni, chi con i socialisti, chi con gli anarchici, chi con Franco. Il quale, quasi trascinato dagli eventi che sempre più precipitano, dopo l’assassinio ad opera di agenti delle Guardie de Asalto e della Guardia Civíl di José Calvo Sotelo, il leader monarchico dell’opposizione, decide di aderire al pronunciamiento militare organizzato dal generale Mola nella Navarra, la regione dei carlisti (i cattolici legittimisti che nel secolo precedente avevano combattuto ben tre guerre contro i liberali e ora si preparavano alla quarta).

Il protagonista, la cui piccola storia è coinvolta suo malgrado nella storia grande, si ritrova a Finisterre, l’estremo punto occidentale del Paese (come il suo nome, latino, mostra) a fare davvero il calzolaio, adesso con la minuscola, per vivere con la sua antica fiamma che gli ha dato un figlio. Incontra il generalísimo e gli chiede clemenza per un suo vecchio compagno che, responsabile di omicidi rojos e pentito, si è costituito per espiare. Ma ci pensa un anarchico a saldare i conti, perché i comunisti avevano fatto pulizia ideologica anche di quelli che erano più a sinistra di loro. Infine, un romanzo d’autore cattolico non sarebbe tale se non avesse, come Manzoni insegna, un happy end. Che, ovviamente, non riveliamo.


L'eredità degli Asburgo





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La casa d’Asburgo rappresenta un mito, la metafora di un mondo scomparso e di un’Europa che non c’è più. Da Giovanna la Pazza all’arciduchessa Sofia, passando per la fiera Maria Teresa e la fragile Maria Luisa, questo libro ripercorre l’appassionata e struggente vita di molte donne celebri in un arco temporale che va dagli albori del Medioevo alla dissoluzione dell’Impero austroungarico, la cosiddetta Finis Austriae, rivisitando la storia dal loro punto di vista di mogli, madri e amanti.

Conseguenze delle deviazioni dalla retta dottrina

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Nessun chiama eresia l'ammasso di pratiche e affermazioni moderne sul divorzio, ma un'eresia lo è chiaramente, perché la sua caratteristica determinante è il rifiuto del dogma cristiano del matrimonio.

Da "Le grandi eresie. Storia e conseguenze delle deviazioni dalla retta dottrina" di Hilaire Belloc

Perseguiteranno anche voi

 

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“Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”: questa frase di Gesù ci ricorda che la stessa vita del cristiano è da intendersi come sacrificio, offerta e martirio, seguendo la Croce di Cristo e bevendo al calice della sua passione.

Da "Perché i cristiani non temono il martirio" di Nicola Bux.

La crisi della civiltà - NUOVA USCITA!

 

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La crisi e la disgregazione della nostra civiltà nascono con la diffusione dei semi di quegli elementi che avrebbero minacciato più tardi la nostra stessa esistenza: l’indipendenza di ogni singola regione del mondo cristiano da tutto il resto, la negazione di ogni comune autorità morale al di sopra di esse, l’affermazione dello Stato sovrano che non deve nulla a nessuno. Infatti, a partire dal XVI secolo, con l’esplosione della Riforma, e poi nei secoli successivi, si è posta fine all’unità della cristianità si è indebolito il principio stesso dal quale dipendeva la civiltà occidentale. In altre parole, si è verificato esattamente l’opposto di quanto è accaduto all’inizio della nostra civiltà, quando la religione cattolica ha salvato il mondo antico e creato una nuova cultura. Le conseguenze della Riforma si sono prolungate nel tempo e si sono manifestate in molti modi, a cominciare dalla crescita del proletariato e del capitalismo al dominio dell’usura e della concorrenza sfrenata in economia, dal regno delle macchine e dei mezzi di comunicazione all’affermarsi di ideologie e di regimi totalitari.

Evangelizzare col cibo in tavola?


C’è un modo cristiano di preparare il cibo e mangiare? Come possiamo evangelizzare con la tavola? La fede passa per le piccole cose, e mangiare è una di queste. www.fedecultura.com www.fedecultura.com

Robespierre - NUOVA USCITA!

 

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In molti hanno provato a cambiare l’umanità applicando dei principi ritenuti perfetti, e “l’incorruttibile” Robespierre è uno degli esempi più celebri. In questa biografia scritta nel 1935 come un romanzo con uno stile quasi cinematografico, Friedrich Sieburg riflette le inquietudini della sua epoca, quella dei totalitarismi, a partire dalla barbarie del Terrore scaturita dall’applicazione delle dottrine illuministe. Ispirato da Rousseau, infatti, Robespierre portò in politica la logica totalitaria di un sistema universale di ispirazione religiosa, fatto di ombra e di luce: la sua “volontà generale” non era certo la volontà della maggioranza ma la volontà di coloro che sono virtuosi e in possesso della verità, i giacobini, setta eretta come nuova Chiesa nella Francia rivoluzionaria (Saint-Just, l’arcangelo della Rivoluzione, è qui dipinto come un protocomunista). E questo nonostante “l’incorruttibile” fosse un uomo piuttosto timido e cupo sin dall’infanzia, capace di umanità solo nelle tristi pareti dell’intimità domestica.

La sapienza dei greci - NUOVA USCITA!

 




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La filosofia, letteralmente "amore per il sapere", si configura da subito come un’indagine critica e razionale intorno agli interrogativi di fondo che l’uomo si pone su se stesso e sulla realtà che lo circonda: chi siamo? Da dove veniamo? Per questo la filosofia ha un'ambizione di totalità e intende risalire alla causa del tutto, ordinando la realtà rispetto al caos e prevedendo un fine ultimo che governa le cose. Ed è in Grecia che questa forma di pensiero è nata, diventando una vera e propria disciplina: dai primi pensatori alla ricerca del principio primo (Talete, Anassimandro, Anassimene) ai giganti che hanno fondato il pensiero occidentale (Socrate, Platone, Aristotele), questo libro svela i nodi fondamentali della filosofia greca e le sue ripercussioni sulla politica, la giustizia, l'etica e la morale.

La nube velenosa - NUOVA USCITA!


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Dal genio di Arthur Conan Doyle, un racconto fondamentale per il genere catastrofico-apocalittico sugli ultimi giorni dell’umanità: dallo spazio arriva una strana nube tossica che in poche ore è destinata a cancellare la vita dal pianeta Terra. Toccherà ai professori Challenger e Summerlee, al giornalista Malone e al nobile avventuriero Lord Roxton (già protagonisti del romanzo “Il mondo perduto”) assistere da una finestra, chiusi in una sorta di camera iperbarica di fortuna nella villa in collina di Challenger, alla fine del mondo. Ma sarà davvero così? Ancora oggi, “La nube velenosa” mantiene intatta tutta la sua attualità e continua ad ammonirci sulla portata di catastrofi improvvise che l’umanità, con tutto il proprio carico di scienza, non è minimamente pronta ad affrontare: di fronte a un contagio inspiegabile e improvviso, l’uomo si ritrova piccolo e impotente, e tutte le controversie che nei secoli hanno diviso le nazioni sono ridotte a zero.

Ci siamo spostati dopo 13 anni

Cari amici, era il 2 novembre 2009 quando prendevamo in mano questo blog e gli davamo una nuova vita, come "voce culturale ufficiale&q...