Oscar Wilde

“Dimentichi che io non ho nulla di comune e che sono molto nobile. Caspita! Tutti possono avere senso comune: basta non avere fantasia. Ma io ho fantasia, perché non vedo mai le cose come sono. Le vedo sempre molto diverse da ciò che sono in realtà”. Chi proferisce tali parole è un razzo! Sì, un razzo famoso nella fertile immaginazione di Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde (meglio conosciuto come Oscar Wilde), autore geniale non moralmente ineccepibile, che scrisse alcuni brevi racconti-fiabe per piccini e adulti, autentici capolavori letti e rappresentati pure teatralmente con grande successo come: “Il gigante egoista” o “Il principe felice”. In quest’altra favola, meno conosciuta, dal titolo: “Il razzo famoso” , Wilde ci fa comprendere ironicamente quanto l’umile ma nel contempo potente trasfigurazione non abbia nulla a che vedere con la superbia di questo razzo famoso. La trasfigurazione infatti (Cervantes docet ) non contrasta il senso comune poiché poggia sulla realtà; la