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Un complotto per scristianizzare la Chiesa. Parola (romanzesca) di vaticanista

«L'ultima battaglia» racconta di un cattolicesimo senza dogmi, santi, liturgie

di Rino Cammilleri
È singolare come l'attuale pontificato abbia spaccato il fronte del vaticanisti italiani. Una cosa del genere non si era mai vista. Quelli di più antico corso, come Sandro Magister, Marco Tosatti, Aldo Maria Valli, sono tra quanti mugugnano e non nascondono la loro scarsa simpatia per il nuovo corso bergogliano. Qualche maligno potrebbe dire che tanto, loro, sugli aerei papali non ci vanno (Magister fu addirittura escluso per un periodo dalla sala stampa vaticana) e, essendo vicini alla pensione non hanno fulgide carriere (di quelle per chiamata diretta) da intraprendere.

Ai vaticanisti del dissenso non resta che esprimere la loro opinione dove e come possono, fermo restando che si tratta pur sempre di opinione qualificata di gente che ha frequentato i sacri palazzi per una vita. Qualcuno, come Aldo Maria Valli, già vaticanista del Tg1, ricorre addirittura a romanzi fantascientifici sulla scia de Il padrone del mondo di R. H. Benson. Il quale, datatissimo, al massimo poteva immaginare nel futuro, il suo (1907), macchine volanti. Perciò, certe cose vanno aggiornate. Così, il Valli ha scritto L'ultima battaglia (Fede & Cultura). Sì, il titolo non è originalissimo, è lo stesso, infatti, del capitolo finale delle Cronache di Narnia di C.S. Lewis, ma si può dire che praticamente non esiste saga d'avventure che non preveda un'«ultima battaglia». Ora, per chi non lo sapesse, Il padrone del mondo parla dell'Anticristo, e di come questo sovvertirà il cristianesimo tramite il buonismo e il politicamente corretto. Proprio papa Francesco, quasi all'inizio del suo pontificato, ne consigliò la lettura, segno che almeno lui l'aveva letto. Bene, visto che pure il papa si aspetta un Anticristo buonista e politicamente corretto, la domanda è: da dove verrà fuori? Valli sposta la questione e, se nel suo romanzo distopico si occupa di «tempi ultimi», tralascia completamente il problema dell'Anticristo. Valli immagina un futuro in cui la Chiesa ha completato la sua trasformazione in qualcos'altro. Il cattolicesimo ha perso ogni pretesa di verità assoluta e si è allineato alle altre fedi in condizioni di totale parità. Si è imposta la smart theology, una roba senza dogmi (che sono, anzi, vietati) e una liturgia diventata «buon convivio», senza Santi e senza Madonne per non turbare i fratelli separati. In nome dell'ecumenismo, della tolleranza e della fratellanza universale sono sparite le croci, le benedizioni e le preghiere. La Basilica di San Pietro è stata rinominata Tempio Numero Uno e la piazza omonima Piazza del Dialogo. I «papi emeriti» sono, al momento della vicenda, tre o quattro e alloggiano in apposito Albergo romano. I preti possono sposarsi. Anche tra loro.

Il protagonista del romanzo, infatti, è un sacerdote svedese che si è sposato con un collega americano. I due hanno un figlio, si suppone da maternità surrogata, che però viene ucciso. Da qui l'inizio del disincanto. Infatti, c'è un complotto in atto. Orditore della trama è il Primo Guardiano, quello che un tempo si chiamava camerlengo. Un monsignore, un giornalista e il comandante della guardia svizzera si alleano per sventare la congiura, che è una vera e propria trahison des clercs ai danni della fede. Così dice il protagonista: «Un tempo pensavo che la situazione fosse semplicemente sfuggita di mano, che si fosse andati un po' troppo in là con l'umanitarismo e che fosse possibile correggere la rotta, ma lentamente ho dovuto prendere coscienza di un'altra realtà: esiste un progetto. Alcune forze, alcune potenze, si sono impossessate della Chiesa per snaturarla e piegarla ai loro voleri. Molte persone buone collaborano al progetto, perché non si rendono conto di ciò che comporta e perché ritengono che sia loro dovere fidarsi in ogni caso dei pastori. Ma i fili sono tirati da chi buono non è».

La cattiveria quotidiana 2083

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, anche tu sei un ammiratore dell’Inghilterra?” “Certo, Terenzio, l’imponente schieramento di grossi poliziotti minacciosi intorno a quell’ospedale per impedire che fosse portato via e curato in Italia un bambino malato, che era pure cittadino italiano, in modo che i medici inglesi incapaci di curarlo potessero ammazzarlo con tutto comodo, mi ha dato la vera misura della grandezza dell’Inghilterra.”

Eresie


Nessun chiama eresia l'ammasso di pratiche e affermazioni moderne sul divorzio, ma un'eresia lo è chiaramente, perché la sua caratteristica determinante è il rifiuto del dogma cristiano del matrimonio.

H. Belloc, Le grandi eresie, Fede & Cultura, Verona, 2019

Cristiani perseguitati

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“Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”: questa frase di Gesù ci ricorda che la stessa vita del cristiano è da intendersi come sacrificio, offerta e martirio, seguendo la Croce di Cristo e bevendo al calice della sua passione.

N. Bux, Perchè il cristiani non temono il martirio, Fede & Cultura, Verona, 2017

Un don Camillo ante litteram

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di Giovanni Zenone
Il parroco di Lamotte di Helene Haluschka è il romanzo che nel 1956 fu al centro di un’accusa di plagio nei confronti di Giovannino Guareschi, che lo avrebbe copiato per il suo Don Camillo. Accusa poi finita nel nulla, ma quello che resta è una profonda affinità. Le vicende tra un parroco e un sindaco sul confine tra tedeschi e francesi. Un prete che parla con la Madonna, un sindaco che vuole fare l'anticlericale e tutti i costi. Pagine di profonda fede e poesia, un romanzo che riempie l'anima di bellezza, nonostante i conflitti, perché la nostra fede è la fede in un Dio che ama, che salva, che riempie di luce e di bellezza la vita! Lo consiglio a tutti, per rianimarsi un po', per vedere la foresta che cresce invece dell'albero che cade.

La cattiveria quotidiana 2082

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, visto che ho vinto il concorso di bidello alle elementari, perché non posso anch’io giudicare il leader eletto dal popolo?” “Lasciamola lì, Terenzio, prima che ci troviamo sul collo un democratico arresto.”

Quando un matrimonio è nullo?

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Un’analisi degli impedimenti matrimoniali che sciolgono il vincolo nuziale per ragioni terrene, pur senza intaccarne la valenza sacramentale e il fondamento divino.
Partendo dal presupposto che il matrimonio è un sacramento e che costituisce una parte integrante del disegno di Dio per avvicinare l’uomo a Lui, quest’opera riporta la legge naturale dentro una realtà che si esplicita nel dettaglio dei fatti, anche di quelli che compongono gli impedimenti matrimoniali che sciolgono il vincolo nuziale per ragioni terrene. L’Autore prende in esame il tessuto connettivo delle regole che governano il mondo sensibile, cioè l’insieme di principi retrostanti che determinano l’agire dentro l’Essere, dove ogni ente per necessità materiale opera nel movimento, nel rapporto tra legge naturale e contingenza, tra spirito e corpo. Questo senza mai dimenticare i fondamenti del matrimonio: la donazione e il consenso.
Giovanni Mussini, La legge naturale negli impedimenti matrimoniali, pp. 496 € 24,00

La cattiveria quotidiana 2081

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, come mai un magistrato si permette di giudicare un leader eletto dal popolo?” “Perché il magistrato ha vinto un importante concorso, mentre il leader è stato solo eletto dalla gente che non conta niente.”

Durezza di Dio? No: giustizia

Non è lecito fare violenza ad alcuno, e neppure a se stesso [il suicidio]... Da quando il Verbo avrà chiarito ogni verità e dato forza agli spiriti col suo Spirito, da allora non sarà più perdonato a chi muore in disperazione. Nè nell'attimo del particolare giudizio, nè, dopo secoli di Geenna, nel Giudizio Finale, nè mai. Durezza di Dio questa? ... Dio Dirà: "Tu hai giudicato... di seguire il sentiero da te scelto, e hai detto: 'Dio non mi perdona... esco dalla vita senza rimorsi', senza pensare che i rimorsi non ti avrebbero raggiunto se tu fossi venuto nel mio paterno seno. E come hai giudicato, abbiti. Io non violento la libertà che ti ho data".
Questo dirà l'Eterno al suicida. Pensalo, Giuda.
Da L'Evangelo come mi è stato rivelato, di Maria Valtorta

La cattiveria quotidiana 2080

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, cos’è la macchina del fango?” “È quella che si mette in moto appena un leader eletto dal popolo fa paura alla sinistra.”

La cattiveria quotidiana 2079

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, come mai la sinistra è diventata così amica degli Usa?” “Cosa vuoi, Terenzio, da Stalin a Soros il passo è breve, e tutto in discesa.”

Provvidenza

Dio continua a intervenire nella storia dell’uomo come un padre che si preoccupa dei propri figli, e fa questo sia nelle vicende di ciascun individuo, sia in quelle delle comunità e della stessa Chiesa. L’unico modo per escluderlo dalla vita vissuta è quello di chiudergli la porta del cuore. 
Quest’azione di Dio, che è detta “provvidenza”, è particolarmente evidente nel caso di comunità povere, guidate da santi carismatici, i quali hanno portato avanti con coraggio iniziative volute dallo stesso Dio. A questo proposito, si potrebbero citare episodi della vita di decine, se non di centinaia, di santi nei quali si è manifestata la provvidenza, talora sotto forma di singolari combinazioni di azioni dell’uomo, e inoltre come fatti che non trovano spiegazioni naturali.
Ugo Sauro, Testimone dell'amore, p. 37-38)

La cattiveria quotidiana 2078

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, come mai, quando cerco di firmare in internet una petizione contro i riti satanici che si celebrano in America, il computer fa cilecca? E come mai lo stesso succede quando cerco di aprire qualche articolo sui vizi contronatura nel Vatigatto?” “Caro Terenzio, la democrazia corre sul filo.”

La conferenza di Roma con Aldo Maria Valli

Ieri giovedì 21 novembre presso la Fondazione Lepanto a Roma si è tenuta la conferenza del Prof. Roberto De Mattei e di Aldo Maria Valli con la presenza e l'intervento del Prof. Giovanni Zenone. Una sala con 130 persone ha applaudito con affetto i relatori, in particolare Aldo Maria Valli che per lungo tempo ha autografato le copie del suo ultimo romanzo "L'ultima battaglia". Un gradevole momento conviviale ha seguito la conferenza. Ecco alcune foto della bella serata.

La cappella della Fondazione Lepanto 

Aldo Maria Valli e consorte

Una sala gremita 


Il prof. Roberto De Mattei e Aldo Maria Valli

L'intervento di Aldo Maria Valli

“Perseguitati: i cristiani e il Cristo ‘nascosto'” a Verona 23 novembre

“Perseguitati: i cristiani e il Cristo ‘nascosto'”. È questo il tema di un’iniziativa culturale che si terrà, dalle 16:45 di sabato 23 novembre, presso la Libreria di Fede & Cultura (via Marconi n. 60, Verona).

Organizzata dalla Casa Editrice Fede & Cultura e dal Comitato Internazionale “Uniti con Gesù Eucaristia per le mani Santissime di Maria”, relazioneranno il parlamentare veronese della Lega Vito Comencini, in qualità di Segretario della III commissione affari esteri e comunitari della Camera dei Deputati (sul tema “Perseguitati più che mai”) e il sacerdote della Diocesi di San Marino – Montefeltro, ma originario del vicentino, don Federico Bortoli (sul tema “Rispettare il Cristo ‘nascosto’”).
Modererà l’incontro il cronista de IlGiornale.it Matteo Orlando.

Nel corso della Conferenza verranno presentati i dati del biennio 2017-2019  relativi alle persecuzioni contro i cristiani basati sulle indagini effettuate dalla Fondazione di Diritto Pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”.

Per saperne di più La Fede Quotidiana ha intervistato il dottor Giovanni Zenone (nella foto durante una visita a Papa Benedetto XVI), direttore della Casa Editrice Fede & Cultura, uno degli organizzatori dell’evento.


Cominciamo da quanto accaduto nei giorni scorsi. Un suo bilancio del Festival nazionale di Fede e Cultura…
“È stata una giornata piena di bellezza e fraternità cristiana, unita a zelo apostolico per la diffusione del Vangelo e la difesa della nostra fede. Il numero di partecipanti cresce di anno in anno. Questa volta eravamo 290 da tutta Italia ma anche dalla Svizzera e dalla Francia, con la gradita presenza di una corrispondente del National Catholic Register degli Stati Uniti, la maggiore testata cattolica USA del mega network EWTN. Insomma, sono grato a Dio e soddisfatto che 15 anni di intenso lavoro nella formazione e nelle pubblicazioni Cattoliche stia germinando!”.

Perché avete deciso di organizzare una riflessione sui cristiani perseguitati?
“Perché è una delle maggiori emergenze pastorali dei nostri tempi, anche se dimenticata dai pastori che preferiscono occuparsi di cose meno scomode e impegnative. La persecuzione dei cristiani da parte degli islamici non solo nei paesi islamici, ma anche in quelli di antica radice cristiana, come la Francia ad esempio, è un fenomeno terribile e grave che passa sotto silenzio sia da parte delle stesse istituzioni ecclesiastiche che da parte di quelle civili che, infettate dal cancro del laicismo, si rendono complici della barbara violenza islamica in molti modi. Per non parlare della volontà di ‘induizzare’ tutta l’India con mezzi violenti come lo stupro di donne cristiane, la distruzione sistematica di case e attività economiche cristiane. Ma uno degli allarmi più dolorosi è la persecuzione intra-ecclesiale. Oggi i cristiani legati alle proprie radici sono traditi, perseguitati, emarginati e derisi dalle stesse chiese che hanno dato loro la vita di Fede. Il tradimento dei principi non negoziabili di cui parla Sua Santità Benedetto XVI va di pari passo con un’apertura al mondo che in realtà è assimilazione ad esso: un cancro che porta alla proliferazione di idee e persone tossiche, mondane e anticristiane che occupano posti di potere nelle chiese e usano metodi violenti e mafiosi per far scomparire una tradizione bimillenaria in nome dell’aggiornamento alla “New age” della chiesa, una “chiesa  Amazon” dove si vende di tutto a un prezzo economico e senza sforzo: il relativismo religioso elevato a sistema. Questa è la persecuzione anticristiana più pericolosa, perché minaccia di trasfigurare la chiesa da strumento salvifico in strumento del mondo, cioè di non-salvezza”.

Cosa può fare un Cattolico italiano per le persecuzioni che accadono in giro per il mondo?
“Per prima cosa informarsi e formarsi, poi pregare, agire con sostegno anche economico dei perseguitati e di chi combatte per difendere e diffondere la verità cristiana”.

Durante l’incontro si parlerà anche del Cristo “perseguitato” nell’Eucaristia. In che modo viene perseguitato?
“Cristo, come al tempo del sommo sacerdote Caifa, è sbeffeggiato, oltraggiato e ucciso anche nella vetta della vita cristiana, cioè nella Santa Messa e nella Divina Eucaristia, trattate come ”cose” profane, puri simboli. Un segno vistosissimo dell’eclissi di Dio in Chiesa è la marginalizzazione del Tabernacolo – cioè del Padrone di casa, per così dire, cioè di Gesù presente in corpo, sangue, anima e divinità nelle Sacre Specie della Comunione. Altro segno doloroso e avvilente è l’abuso istituzionalizzato della comunione sulla mano, senza più segni di riverenza per Colui che si riceve, la perdita della sana abitudine di ricevere la Comunione in ginocchio – gesto già di per sè molto significativo della fede in Cristo sacramento -, per non parlare della comunione data a peccatori pubblici e non pentiti, come omosessuali militanti, abortisti attivisti, concubini e adulteri pubblici e impenitenti. Questo è un falso concetto di ‘misericordia’, quello che porta all’indurimento nel peccato e nel male, non la misericordia vera, che è quella che induce alla conversione”.

Articolo di La Fede Quotidiana 21 novembre 2019

La cattiveria quotidiana 2077

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, secondo te, di tutte le nazioni del mondo, di quale si può dire che sarebbe stato meglio se non fosse mai esistita?” “Non c’è dubbio: se l’Inghilterra fosse un’isoletta popolata solo da babbuini e scimmie urlatrici, il mondo sarebbe un luogo molto più allegro, Terenzio.”

C'è un posto anche per te nella vita di Gesù

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Volendo mettersi nelle scene del Vangelo come un personaggio tra gli altri, è necessario farsi piccolo e sentirsi come un bambino che Maria ha adottato introducendolo nella sua casa e poi nella sua famiglia. Da allora il Vangelo non viene considerato dall’autore semplicemente un libro, ma diventa una vicenda personale vissuta e raccontata in prima persona.

Ferdinando Rancan, In quella casa c'ero anch'io, Fede & Cultura, Verona, 2005

La cattiveria quotidiana 2076

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, che disastri possono succedere in un paese che è stato costretto a unificarsi a forza di congiure massoniche, violenza e odio anticristiano?” “Esattamente quelli che, da un secolo e mezzo, succedono in Italia, Terenzio.”

Invito - Roma - 21 novembre ore 18:30

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Abbiamo il piacere di invitarLa ad una conferenza del dott. Aldo Maria Valli e del prof. Roberto de Mattei con il nostro direttore prof. Giovanni Zenone Ph.D., sul tema

Combattere la buona battaglia

L’incontro si svolgerà giovedì 21 novembre 2019 alle ore 18.30 presso la sala conferenze della nostra sede di Roma, Piazza Santa Balbina 8.

Sarà possibile seguire la conferenza anche in streaming al seguente link

Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Aldo Maria Valli, L’ultima battaglia (Fede & Cultura, Verona 2019), dedicato a svelare, sotto forma di romanzo, il nuovo corso della Chiesa cattolica e le sue prospettive. Aldo Maria Valli, giornalista e scrittore, già vaticanista del TG1, è ideatore e responsabile del blog Duc in altum in cui quotidianamente commenta l’attualità religiosa.  

Seguirà, come di consueto, un momento conviviale.

Storia di Robert Hugh Benson. Scrittore, testimone

di Aldo Maria Valli
Robert Hugh Benson. Sacerdote, scrittore, apologeta. La biografia (Fede & Cultura, 208 pagine, 22 euro) di Luca Fumagalli, massimo esperto di Benson in Italia e studioso del cattolicesimo britannico, è un libro istruttivo e prezioso, che offre innumerevoli spunti di riflessione. Un lavoro che non solo ci racconta la vita e l’opera dell’autore de Il padrone del mondo, L’alba di tutto, Il trionfo del re e tantissimi altri libri, ma ci aiuta a entrare nell’Inghilterra di fine Ottocento e dei primi del Novecento e soprattutto nell’Inghilterra cattolica, sopravvissuta a più di tre secoli di persecuzione e finalmente in grado, anche sulla scorta delle conversioni di Newman e Manning, di assumere un ruolo di primo piano sotto il profilo religioso e culturale.
Quarto e ultimo figlio di Edward White Benson, arcivescovo di Canterbury e quindi massima autorità della Chiesa d’Inghilterra, Hugh (nato il 18 novembre 1871) diventa a sua volta pastore e parroco anglicano, ma, al contrario del padre, la fede in cui è nato e cresciuto non lo appaga mai del tutto. Due questioni lo assillano: dov’è la verità? E qual è la vera Chiesa? In quegli anni alcuni esponenti della Chiesa anglicana e della Chiesa cattolica fanno qualche tentativo di avvicinamento, ma da Roma il papa Leone XIII chiude la porta e con l’Apostolicae curae condanna come totalmente invalide le ordinazioni sacerdotali e vescovili anglicane.
Nello stesso anno dell’altolà di papa Leone, 1896, muore Benson padre, temutissimo dai figli. Per Hugh si apre una fase nuova. Con mamma e sorella parte per un viaggio. Vanno in Egitto e lì il giovane sacerdote anglicano scopre ciò che, in fondo al cuore, forse aveva sempre sospettato, ovvero che la Chiesa d’Inghilterra, al di fuori di Albione, non esiste. Si imbatte in un’umile chiesetta cattolica e avverte che è la Chiesa di Roma la vera Chiesa universale. E che i “papisti”, lungi dall’essere traditori, sono i veri eredi della Chiesa voluta da Gesù.
Continua a lavorare come pastore, ma non si sente a posto. La sua vera passione è la scrittura, e poi c’è sempre la questione della vera Chiesa. Fa un’esperienza monastica, ma non trova la pace. La Chiesa anglicana è un mosaico pieno di contraddizioni, la Chiesa di Roma invece, riunita attorno al sommo pontefice, è unità dottrinale e coerenza. Dirà: “Vedevo la Chiesa d’Inghilterra, vecchia padrona amorevole e bonaria, in atto di trattenermi al suo servizio per mezzo di tutti i vincoli umani; di contro ad essa, vedevo sfolgorante di luce la Chiesa di Roma, la Sposa di Cristo, dominatrice e autoritaria sì, ma con negli occhi e sulle labbra uno sguardo e un sorriso tanto radiosi che solo potevano riflettere una visione celeste”.
L’11 settembre 1903 nella sala capitolare di Woodchester Hugh lascia per sempre l’anglicanesimo ed è accolto nella Chiesa cattolica. Vale per lui un famoso aforisma di Newman: “Sapevo che la Chiesa cattolica era la vera Chiesa, ma non sapevo assolutamente di saperlo”. L’anno dopo diventerà sacerdote cattolico, un sacerdote alquanto atipico, che non vorrà mai diventare parroco e sarà quasi schiavo di una passione trascinante per la scrittura, una vena che non si esaurirà mai e lo farà diventare un autentico stakanovista della scrittura, anche per necessità economiche.
Il merito di Fumagalli è di non aver fabbricato un “santino” di Robert Hugh Benson. Il biografo, anzi, mostra tutti i limiti (religiosi, caratteriali, artistici) di un autore che comunque in vita ebbe un successo straordinario, sia come romanziere, sia come conferenziere e predicatore (e pensare che era timido e soffriva di una leggera balbuzie).
La morte coglierà Hugh nel 1914, a soli quarantatré anni, e sarà causata anche da ritmi di vita impossibili: ore e ore dedicate alla scrittura e a rispondere alle lettere che gli arrivavano senza sosta. Con la sensibilità attuale i suoi lavori, il cui filo conduttore è l’apologia del cattolicesimo, possono sembrare segnati da una certa ripetitività e da debole o scarso approfondimento teologico. I suoi personaggi, inoltre, appaiono spesso delineati con scarsa incisività sotto il profilo psicologico. Fumagalli è il primo a riconoscere che Benson, obbligato a scrivere per far quadrare i conti, produsse troppi romanzi perché tutti potessero risultare di buona qualità. In ogni caso all’epoca di Benson gli editori facevano a gara per pubblicarlo e non c’era casa cattolica, in Inghilterra, sui cui scaffali non ci fosse almeno una sua opera. Anche grazie a lui i “papisti” inglesi presero coraggio e si sottrassero a una condizione di inferiorità.
Da buon inglese di quel tempo, il reverendo Benson si interesserò anche allo spiritismo, con un romanzo, The Necromancers (I necromanti), che mise a tema l’inconciliabilità di fede religiosa e magia. Eppure Benson, pur considerando lo spiritismo “un pericolo mortale”, credeva negli spiriti. Da giovane, ai tempi di Cambridge, era appassionato di fantasmi  e d’altro canto proveniva da una famiglia che era immersa nello spiritismo, al punto che il padre di Hugh era stato tra i fondatori, proprio a Cambridge, della Ghost Society, una sorta di associazione di acchiappafantasmi accademici.
Quello che è il romanzo più noto di Benson, Il padrone del mondo, è una distopia sorprendente, se si pensa che fu pubblicato nel 1907. L’autore immagina un mondo futuro segnato non tanto dai problemi emergenti in quell’epoca, quali le tensioni fra nazionalismi (che porteranno alla prima guerra mondiale) e il sorgere del socialismo, ma dall’imporsi di un unico potere mondiale e di un unico pensiero che vede nel cristianesimo e nella Chiesa cattolica il nemico da colpire. Il manipolatore, inizialmente occulto, non è un politico esaltato o un dittatore feroce, ma un certo Giuliano Felsemburgh che sembra la bontà in persona. È l’uomo del dialogo, dell’umanitarismo, della fratellanza universale. Ma si dà il caso che sia anche l’Anticristo. Ce n’è abbastanza per sostenere a buon diritto che il timido Benson è stato, dopo tutto, lungimirante.
Per farsi perdonare dai cattolici rimasti scioccati da Il padrine del mondo, Hugh produsse poi L’alba di tutto, nel quale immaginò un mondo futuro (attorno al 1973) quasi interamente cattolico, con la Chiesa riconosciuta come autorità morale superiore. Il romanzo, annota Fumagalli, ha l’aria di “un saggio sotto mentite spoglie” e risulta a tratti pesante, ma è un caso più unico che raro di utopia cattolica.
“Indubitabilmente aveva grandi talenti” scrisse il Times nel necrologio di Benson. E forse, anche se lui era convinto del contrario, fu ancora più grande dal pulpito che con la penna in mano. “Come predicatore – fu scritto di lui – era la personificazione dell’amore di Dio… I suoi sermoni erano per gli ascoltatori un piacere. Era capace di farli interessare perché lui stesso era interessato; predicava di fare il bene non solo a ciascuno dei presenti, ma anche a Robert Hugh Benson in persona”.
Strenuo difensore della Chiesa cattolica, come solo i convertiti sanno esserlo, Benson ovviamente è stato a lungo trascurato nell’epoca dell’ecumenismo trionfante e dell’esaltazione del dialogo. Come se di lui ci si dovesse vergognare. Ma è tempo di riscoprirlo.
L’epitaffio sulla lapide della sua tomba, nell’amatissima residenza di Hare Street, contiene tutto ciò che per lui contò: “Hic jacet / Robertus Hugo Benson / Sacerdos Catholicae / Et Romanae Ecclesiae / Peccator Expectans Ad(ventum) / Revelationem Filiorum Dei” (“Qui giace Robert Hugh Benson, sacerdote della Chiesa cattolica e romana, peccatore che attende la rivelazione dei figli di Dio”).

L'utopia di un mondo in cui Cristo trionfa

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Il cattolicesimo è ormai religione di Stato in tutto il mondo, in Oriente il papa è stato nominato arbitro delle contese internazionali, l’intero sistema educativo è nelle mani della Chiesa, scienza e fede si sono riconciliate a Lourdes, gli intellettuali si sono dovuti arrendere alla veridicità della Rivelazione e del Vangelo. Perfino gli economisti si sono convinti che la carità assistenziale degli ordini religiosi è la forma migliore di gestione socioeconomica. 

R.H. Benson, L'alba di tutto, Fede & Cultura, Verona, 2016

La cattiveria quotidiana 2075

dei coniugi Biagini
“Dimmi, Fulgenzio, è vero che la massoneria britannica è stata la maggiore finanziatrice dei movimenti sovversivi che hanno portato alla cosiddetta unità d’Italia?” “Si vede che ci avevano la loro convenienza, Terenzio.”

Sabato 23 novembre il Quarto Convegno di Montefiascone

E intanto Fede & Cultura pubblica gli Atti del Terzo

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di Stefano Fontana
Sabato prossimo 23 novembre si terrà il Quarto Convegno di Montefiascone (Viterbo) su “San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa”, dedicato quest’anno a “Difendere la persona dai personalismi” [vedi qui il programma]. È un appuntamento ormai regolare questo che si tiene presso la Rocca dei Papi a Montefiascone, con vista sul lago di Bolsena, per quanti ritengono che la Dottrina sociale della Chiesa si fondi anche sulla “filosofia naturale della persona umana”, ossia su un uso realistico e metafisico della ragione. La Dottrina sociale della Chiesa è “teologia morale”, ma la teologia si fa con la filosofia e se lo strumento non è corretto i risultati vengono deformati.
In questi giorni, in vista di questo Quarto Convegno, è uscito il libro con le relazioni del Terzo, tenutosi l’anno scorso nello stesso luogo, che aveva come argomento centrale “Il diritto e i diritti. Il senso della legge e le leggi senza senso”. Il volume, curato da Stefano Fontana ed edito da Fede & Cultura, contiene scritti di Castellano, Cecotti, Crepaldi, Fontana, Scandroglio, Trombini, Turco. 
Stefano Fontana scrive un’ampia Introduzione al problema e un articolo in cui esamina le variazioni sul tema della legge contenute nella Dottrina sociale della Chiesa postconciliare. Danilo Castellano mostra come nella modernità e nella postmodernità la legge si sia emancipata dal diritto. Don Samuele Cecotti spiega che la Legge Nuova delle beatitudini dataci da nostro Signore non rinnega la Legge Antica dei comandamenti, come vorrebbe anche oggi il neomarcionismo (dall’eretico Marcione che contrapponeva  Vecchio e Nuovo testamento come se facessero capo a due divinità diverse). Giovanni Turco tratteggia le linee essenziali del rapporto tra diritto e politica in san Tommaso d’Aquino, mentre padre Gianluca Trombini IVE illustra il pensiero di Cornelio Fabro a questo proposito, mostrando come per il grande pensatore friulano alla base della distruzione della legge (giuridica e morale che sia) c’è la destructio metaphysicae, la distruzione della metafisica, ossia della possibilità di attingere ad un ordine oggettivo. L’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, esaminando la filosofia politica e giuridica di Thomas Hobbes e di Karl Schmitt, segue il percorso moderno della secolarizzazione che dapprima istituisce lo Stato neutro da principi e valori per passare poi allo Stato che impone tale neutralità come propria ideologia a sfondo religioso-secolare. Infine Tommaso Scandroglio esamina il quadro eticamente orientativo per una lotta contro le leggi ingiuste, tema di grande utilità ai nostri giorni per contrastare in modo corretto e non “collaborativo” una giurisprudenza e una legislazione contrarie al diritto naturale.
La questione di fondo affrontata da questo libro che raccoglie le relazioni del Convegno di Montefiascone dell’anno scorso è cosa legittimi la legge, cosa renda legge una legge. Tale legittimazione deve esserci prima della legge, altrimenti legge è solo qualcosa che qualcuno ha imposto di ritenere tale. A quel punto però ogni legge è legge solo per il fatto di essere promulgata e così la vigenza viene a coincidere con la legittimità e la legalità con la giustizia. Se la legge è tale perché posta, ogni legge porta con sé anche la propria legittimità. Una giustificazione immanente all’atto del porre la legge non significa però nulla. La legittimazione della legge non può essere a disposizione del legislatore né di nessun altro. Il fondamento della legittimazione della legge è indisponibile, in caso contrario non solo non potremmo sapere quale legge sia giusta e quale ingiusta, ma non sapremmo nemmeno cosa sia legge e cosa no. 
Il Quarto Convegno di Montefiascone in programma sabato 23 novembre esaminerà criticamente il personalismo politico e, in modo particolare, il personalismo politico cattolico. Toccherà quindi un punto scottante della recente storia della cultura cattolica che, dal personalismo comunitario di Jacques Maritain alla svolta antropologica di Karl Rahner, ha fatto del personalismo il suo nuovo cavallo di battaglia capace, secondo una aspettativa che si è rivelata illusoria, di intercettare alcune esigenze di fondo della modernità e di dialogare da pari a pari con la cultura contemporanea. Appuntamento, allora, a Montefiascone.

Le più belle foto del Festival 2019

Cari amici, ecco le più belle foto del Festival nazionale di Fede & Cultura 2019. Tutte scattate dalla bravissima fotografa professionista Paola Valli che ci ha onorato con la sua presenza e sensibilità.
Sul palco Giovanni Zenone e Aldo Maria Valli

Una partecipazione attenta e piena di interesse

La relazione di Aldo Maria Valli


La relazione di Aldo Maria Valli

L'annuncio del nome del premiato col premio santa Giovanna d'Arco

Foto del premio santa Giovanna d'Arco: la formella del portale di san Zeno con l'annunciazione

Dall'ultimo posto Aldo Maria Valli viene per ricevere il premio

Un grande applauso al Aldo Maria Valli

Aldo Maria Valli, Ettore Gotti Tedeschi che gli consegna il premio, il prof. Giovanni Zenone spiega i motivi

Aldo Maria Valli e Ettore Gotti Tedeschi

La stretta di mano tra Aldo Maria Valli e il prof. Giovanni Zenone

Ettore Gotti Tedeschi consegna il premio ad Aldo Maria Valli



Un applauso gradissimo e lunghissimo

Aldo Maria Valli ringrazia e dice il suo imbarazzo

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Ettore Gotti Tedeschi, Mons. Nicola Bux e don Ernesto Zucchini

Da dietro le quinte: il prof. Giovanni Zenone Ph.D. e don Ernesto Zucchini

Ci siamo spostati dopo 13 anni

Cari amici, era il 2 novembre 2009 quando prendevamo in mano questo blog e gli davamo una nuova vita, come "voce culturale ufficiale...