Gender, teoria aberrante e perversa

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Il cardinale Robert Sarah si è scagliato contro l’ideologia gender. Arrivando a parlare del ruolo giocato dalla gnosi e del conseguente pericolo corso dall’’umanità. Il porporato africano aveva già associato la teoria in questione alla radice scatenante il fondamentalismo islamico: quella demoniaca. L’Isis e il gender come due fenomeni tendenti entrambi alla distruzione dell’uomo.
“Quello che nazismo, fascismo e comunismo sono stati per il ventesimo secolo, sono oggi le ideologie occidentali sulla omosessualità e l'aborto e il fanatismo islamico”, aveva dichiarato nel 2015. A dieci giorni dall’incontro mondiale  sulla famiglia, quello organizzato a Dublino dalla Chiesa cattolica, la pubblicazione della prefazione del porporato africano al libro di Giampaolo Scquizzato, Verso una rivoluzione antropologica, ha assunto un valore spiccatamente simbolico. Tanto da essere diventata virale sui social.
Il testo del prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha trovato spazio, da principio, sul quotidiano La Verità. L’analisi di Sarah è sintetica e puntuale: la teoria gender non solo esiste, ma è anche “aberrante” e “perversa”. Fa parte, poi, di quella che Papa Francesco ha chiamato “colonizzazione ideologica”: una campagna costante tesa a destrutturare il concetto stesso di famiglia naturale.
La gnosi e gli gnostici sarebbero i portatori sani di quello che viene chiamato “cambiamento di paradigma”, lo stesso che sarebbe arrivato a contaminare tanto le certezze culturali relative agli orientamenti sessuali quanto la liturgia cattolica. “Onora il padre e la madre” sarebbe in pericolo. Ora come non mai. Il gender viene presentato come “scientifico”, ma al suo interno Sarah ha rinvenuto un inganno proprio della pseudoscienza. Dio ha creato l’uomo e la donna per stare insieme.
La negazione dell’alterità sessuale, invece, quella propria dell’ideologia in questione, diviene una vera e propria “rivolta contro Dio” e contro il suo progetto. Svilimento della liturgia in chiave modernista e gender, per il cardinale, vanno di pari passo. Il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sembra aver tracciato la strada per la “buona battaglia”.
Tratto da: La Nuova Bussola Quotidiana 

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