Papa Bergoglio nella bufera: crollano consensi, fedeli, ed oboli per la chiesa cattolica

Siamo lontani dall’entusiasmo per il nuovo pontefice che caratterizzò il primo periodo del pontificato. L’“effetto Bergoglio” non c’è stato, anzi!
I dati parlano chiaro: continuano a calare i partecipanti alle udienze papali, i partecipanti alla messa, le offerte per l’obolo al papa, gli italiani che firmano per l’8 per 1000 alla Chiesa cattolica.
Di più: moltissimi articoli di giornalisti cattolici, anche sacerdoti, compaiono ogni giorno sui giornali di tutto il mondo per contestare i discorsi, le parole, le nomine di Bergoglio.
Mentre con Benedetto XVI era evidente una ripresa religiosa, anche culturale, e la critica alla Chiesa proveniva
soprattutto dall’esterno, oggi è sovente lo stesso mondo cattolico a non riconoscere più il suo Pastore.
Preti, vescovi e cardinali si recano spesso in udienza privata da Benedetto XVI per trovare una parola di conforto e di speranza.
Quello che sconcerta molti cattolici è che Bergoglio non sembra minimamente interessato alla fede, a Cristo, alla preghiera, quanto alla sociologia, alla politica.
Bergoglio ha alcune fisse, tra cui quella dei migranti e dell’ecumenismo, ma non sembra minimamente avere una lettura cristiana di questi avvenimenti.
Per esempio la sua affermazione secondo cui i cristiani e gli islamici avrebbero “lo stesso Dio” ha fatto infuriare i cattolici del Medio Oriente che pagano spesso con il loro sangue la fede in Cristo, uccisi dagli islamici.
Quanto alla morale, tanti non capiscono perché al di là di qualche dichiarazione estemporanea, non sia interessato a fare nulla per promuovere la vita e la famiglia e ad opporsi al gender, al matrimonio gay, all’eutanasia.
Il dissenso, come si diceva, si esprime in molte forme.
In questi giorni centinaia di alunni dell’istituto Pontificio Giovanni Paolo II sulla famiglia, lamentano che il papa abbia espulso improvvisamente dall’insegnamento professori come monsignor Livio MELINA e vari altri molto stimati dai due precedenti pontefici.
Allarma soprattutto il fatto che pur parlando tanto di misericordia, Bergoglio emargina senza pietà teologi, ordini religiosi, vescovi più tradizionali, ed arriva invece a difendere e coprire vescovi e cardinali con problemi legati a peccati di corruzione o di omosessualità, come il vescovo argentino Zanchetta, perché suoi amici o perché politicamente schierati con la comunisteggiante teologia della liberazione.
La discontinuità tra i pontificati precedenti e quello attuale, sta lacerando la Chiesa, forse mai così divisa, confusa, pubblicamente insignificante come oggi.
I bene informati dicono che il prossimo sinodo sull’Amazzonia sarà per Bergoglio un banco di prova molto difficile: vari cardinali autorevoli come i tedeschi Brandmuller e Mueller, hanno già più volte dichiarato che nel documento preparatorio sono presenti varie eresie e che daranno battaglia.
Staremo a vedere, certamente la primavera annunziata dai giornali, in particolare dai più avversi, tradizionalmente alla Chiesa, come Repubblica, non è arrivata: la Chiesa vive oggi il suo freddo inverno.

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