Ma l'inferno esiste ancora?

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Il nuovo Preposito Generale dell'Ordine dei Gesuiti, padre Arturo Sosa in un intervista al giornale El Mundo ha recentemente affermato: “Abbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male. Anche i condizionamenti sociali rappresentano questa figura, ci sono persone che si comportano così perché c'è un ambiente dove è molto difficile fare il contrario”.  Ma l'esistenza del diavolo e di conseguenza dell'inferno, le quali hanno
fondamento biblico, può essere ridotta ad un mero simbolismo? Si può ridurre il tutto ad un fenomeno puramente sociologico? Viviamo in un tempo di confusione spirituale in cui anche i sacerdoti non sono più in grado di riconoscere l'azione del male nel mondo.
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