Il 25% d’inflazione in dieci anni di euro


di Danilo Quinto
L’inflazione media italiana in dieci anni di euro, è pari al 24,9%. Il dato è stato diffuso negli scorsi giorni dalla Cgia di Mestre e riguarda l’aumento dei prezzi, da non confondere con il costo della vita, che rimane più alto al nord rispetto al Mezzogiorno. Nel sud, però, si registrano dati clamorosi, determinati dal combinato disposto dell’ingresso nell’euro e dal deficit logistico e infrastrutturale, che ha gravato in maniera formidabile sulle imprese e quindi sui costi dei servizi e dei prodotti offerti ai consumatori. I dati della Calabria (+ 31,6%
di aumento dell’inflazione in dieci anni), della Campania (+ 28,9%), della Sicilia (+27,6%), della Basilicata (+26,9%) e delle altre regioni meridionali, lo dimostrano. Sono aumentati in maniera spaventosa le manutenzioni e ristrutturazioni edilizie, gli affitti, i combustibili e le bollette di luce, acqua e gas e asporto rifiuti (+45,8%), i trasporti (treni, bus, metro +40,9%).

Una riflessione va quindi fatta e riguarda chi si è adoperato per l’adesione dell’Italia alla moneta unica europea e chi tuttora la difende. Sono gli stessi che invocano ora la costruzione di un’Europa federale. Dopo aver concorso a combinare questo disastro, fondato sulla presunzione che sull’economia e sui mercati, si potesse dar vita all’Europa politica, si candidano a gestire le macerie che hanno prodotto.

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