Un ritratto impietoso e iperrealista

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di Lorenzo Penotti
Ho finito il romanzo dei coniugi Biagini "La pioggia di fuoco". Un autentico capolavoro indimenticabile. Unisce al gusto del romanzo la forza della denuncia di un mondo e di una chiesa che hanno abbandonato la verità, il bene e Dio stesso per seguire le fandonie del politicamente corretto, per tranquillizzarsi l'animo prima della devastazione imminente. Una chiesa che ficca la testa nella sabbia come lo struzzo, quando non è addirittura complice volontaria dell'anticristo che è un cardinale molto in vista. Il ritmo dei fatti e degli eventi drammatici cui la chiesa rimasta fedele a Cristo è serrato. Nell'abbandono generalizzato della fede salvifica, sostituita da una pseudo-fede umanitaria e immanente rimane almeno la roccia di un Papa che ha conservato la fede di sempre, senza finzioni, senza calcoli di bassa politica ecclesiastica, senza timore del potere civile nelle mani della
massoneria satanica, senza il linguaggio che piace al mondo e che finisce per fare il gioco del mondo. In questo romanzo coinvolgente e appassionante, letto in 5 giorni, si vede e si denuncia il ghigno satanico di una cultura dominante che ecclesiastici cretini vorrebbero innocuo, ma che svela qui tutta la sua dimensione diabolica, persecutoria, malvagia. Come la svela la pletora di preti, vescovi e cardinali che dietro un linguaggio mellifluo nascondono sordide intenzioni e opere tutt'altro che cristiane.
Tutti i cattolici dovrebbero leggere questo romanzo che sta sul piano de Il Padrone del mondo di Robert Hugh Benson o de I tre dialoghi e il racconto dell'anticristo di Solovev. Un formidabile antidoto alla peste che infesta la chiesa, il laido clericalismo che infetta con la sua putrefazione la chiesa sin nei suoi massimi livelli, facendo perdere la fede e facendo bestemmiare per il cattivo esempio e la cattiva dottrina che sparge in aperta disobbedienza a Cristo.
Formidabile poi la descrizione scientificamente ineccepibile della fine del mondo. Di estremo interesse e fascino l'analisi psicologica delle masse che di fronte alle piaghe che si riversano su un'umanità apostata non si convertono ma alzano i pugni al cielo. Che dire poi della positività, sia pure residuale e mescolata con un feroce anticristianesimo che si trova nelle masse islamiche davanti alle quali nemmeno il potere civile ha il coraggio di alzare la voce, o del popolo israeliano che grazie alla fedeltà alla sua fede mantiene le conoscenze scientifiche, tecnologiche e militari per restare una potenza quasi invincibile e convertirsi a Cristo al momento giusto?
Una meraviglia che consiglio a tutti vivamente.

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