Il cardinal Burke ha indetto la campagna per del Rosario per lo Splendore della Verità (Veritatis Splendor) nella Chiesa, l’8 dicembre scorso, festa dell’Immacolata. Il male che sembra travolgere l’America e il mondo, ha scritto in un comunicato, lascia molti fedeli scoraggiati. E “la prima tentazione di Satana per spezzarci è lo scoraggiamento. Questa tentazione è solo un’illusione, perché Cristo vivo in noi ci dà sempre coraggio, anche nei tempi delle prove più gravi. In tali tempi, come oggi, dobbiamo
pregare più che mai, specialmente davanti alla presenza del Santissimo Sacramento, e tutto il giorno. Abbiate coraggio, amati fratelli e sorelle! Persistete con sicura Speranza! Assediamo insieme il Cielo con assidua preghiera”.
Come i lettori sanno, suor Lucia di Fatima ha scritto: “Da quando la Vergine SS. ha dato grande efficacia al rosario, non c’è problema materiale, ne spirituale, nazionale o internazionale che non si possa risolvere con il S. Rosario e con i nostri sacrifici.”
Il Rosario è l’arma geopolitica di disarmati. Nel 1947, quando l’Austria era occupata dalle forze armate sovietiche, un cappuccino di nome padre Petrus Pavlicek lanciò la “crociata riparatrice del Rosario” (Rosenkranzsühnenkreuzzug) specificamente diretta alla Vergine di Fatima, la Madonna Pellegrina la cui statua Pio XII inviò in giro per l’Europa devastata. Mezzo milione di austriaci si unirono via via alla campagna. Il 15 maggio 1955, i sovietici si ritirarono da Vienna: la prima ed ultima volta che il potere bolscevico abbandonò unilateralmente e spontaneamente un Paese occupato. Sento rivolte a me e alla mia rabbia l’esortazione che la Madonna volse a Don Stefano Gobbi “..Invece di inveire, prendete in mano, impugnate il Rosario, l’arma che vincerà il mondo della tenebra. Fatevi apostoli del mio Rosario. Ogni anima orante è una macchina che lega ogni Ave a me rivolta”.
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