dei coniugi Biagini
“O Virgilio, chi sono quei mostricchi, che in palude di cacca bersagliati di arroventate frecce dai demoni, con alti lai si vanno contorcendo?” “O Dante, qui tu vedi li antropologi, specialisti di chiacchiere sui generi, ed or cattedra loro è la palude.”
5 commenti:
Ignorante. A momenti non sai neppure di cosa si occupa l'antropologia ti permetti di condannare ogni branca del sapere che non collima con la tua ristretta visione del mondo e della vita.
Pezzo di stronzo. la tua visione della vita è quella di un tafano su una cacca.
Veramente intelligenti i commenti precedenti. Complimenti, complimenti.
Ai primi due commentatori. Siete due tafani su una merda.
Cari anonimi, scusate se mi intrometto. Sono il Professor Emilio Biagini, autore della cattiveria n. 614. Prima della pensione ero Ordinario di Geografia all'università. Delle mie tre lauree la prima è stata in Scienze Naturali con tesi di Antropologia. Forse non sono stato chiaro. Non è l'antropologia o altra branca del sapere in sé a meritare critiche e censure. La meritano gli antropologi. La meritano gli scienziati in generale. Quanta scienza è servita a fare del male, e per colpa diretta degli stessi scienziati, il più delle volte? Come quelli che lavorarono alla bomba atomica. Altri esempi? I medici nazisti, i medici che si arricchiscono con gli aborti, i chimici dei gas asfissianti e della guerra chimica, i batteriologi della guerra batteriologica, e proprio a proposito di antropologi quelli dell'Antropologia di genere, intenti a propagare la tanatofila ideologia di genere, e poi gli economisti che usano modelli matematici con algoritmi complicatissimi per far vedere quanto sono bravi e poi non sono mai stati capaci di prevedere una crisi economica e tanto meno di porvi rimedio. Non porto altri esempi per mancanza di spazio. Cari anonimi, pensate prima di scrivere, che è meglio, e soprattutto il secondo che non si capisce da che parte stia e comunque non sa contare. Non vi dico che siete vigliacchi a restare anonimi. Restate pure nel vostro splendido e glorioso anonimato. L'ultima cosa al mondo che mi preme è sapere i vostri nomi.
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