Li occhi lucenti lacrimando volse


di Danilo Quinto
Dante, nell’Inferno, la definisce “nimica di ciascun crudele” (nemica di qualsiasi crudeltà). Beatrice racconta a Virgilio che la Vergine chiamò la santa a sé per raccomandarle il destino di Dante, ostacolato dalle tre fiere nella selva oscura.  La Vergine le dice: “Or ha bisogno il tuo fedele / di te, ed io a te lo raccomando”. “Li occhi lucenti lacrimando volse”, la Santa si rivolge a Beatrice e le chiede di salvare
Dante dal gorgo del peccato.

È ancora Lucia, che simboleggia la divina giustizia, ad intervenire per aiutare Dante a raggiungere la cima del Purgatorio. Il poeta dice: “Qui ti posò ma pria mi dimostraro / li occhi suoi belli quella intrata aperta: / poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro”.

Raggiunto il Paradiso, Dante vede Lucia nel primo cerchio dell’Empireo, accanto ad Anna, la Madre della Vergine Santa, seduta di fronte a Pietro e a Giovanni Battista, di fronte ad Adamo (“Di contr' a Pietro vedi sedere Anna, / tanto contenta di mirar sua figlia / che non move occhio per cantare osanna. / E contro al maggior padre di famiglia / siede Lucia, che mosse la tua donna, / quando chinavi, a ruinar, le ciglia”).

La Vergine, Beatrice e Lucia sono le tre donne che permettono a Dante il cammino di redenzione, ma è la martire di Siracusa, colei che non si piegò all’imperatore Diocleziano e ne predisse la fine insieme alla fine delle persecuzioni contro i cristiani e la Chiesa, che rappresenta la possibilità del superamento dal peccato alla contemplazione della bellezza di Dio e del Paradiso.

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