Vade retro


di Danilo Quinto
Per capire il buddismo
Sua Santità il Dalai Lama sarà nelle zone del terremoto dell’Emilia il 24 giugno, due giorni prima della visita di Benedetto XVI, che era stata annunciata qualche giorno fa. L’ha annunciato l’efficientissimo entourage del leader spirituale buddista in una nota diffusa ieri. In un bell’articolo che compare su “Corrispondenza Romana” di questa settimana, Veronica Rasponi scrive: “Nei tempi antichi ma anche nei secoli a noi più vicini, e finanche nei tempi più recenti, vescovi e parroci, in occasione di calamità naturali od epidemie, erano soliti indire processioni e novene pubbliche
con grande concorso di popolo per scongiurare questi castighi od anche più semplicemente per invocare la pioggia in caso di grandi siccità. In occasione invece dei recenti terribili terremoti che hanno colpito e ancora minacciano l’Emilia e la zona del Ferrarese sembra che i Presuli abbiano perso la parola. Non si sono infatti sentite voci in tal senso, ma si ha la desolante impressione che ci si limiti a conoscere soltanto le previsioni che i sismologi ed i geologi ci comunicano ogni sera per dirci quanto a lungo durerà lo sciame sismico, riducendoci a studiare le forze della natura e le capacità umane di opporsi a questa tragedia”.
Vescovi e parroci, ma è possibile che perfino il Dalai Lama, che non crede in Dio, vi debba insegnare che non c’è nulla di più potente della preghiera a Dio?

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