Schiavo ben pasciuto

Come uno schiavo ben pasciuto, l'uomo contemporaneo ha accettato una definizione che ha drasticamente ridotto il valore della sua vita. Ha accettato una confortevole schiavitù come fosse il suo premio. Ha dato per scontato che tutto ciò sia normale. Ma nel momento in cui la profonda ferita interna che si genera dando credito a questa bugia comincia a dolere, ecco che l'uomo è posto di fronte a una scelta. Potrà dare ascolto al dolore della ferita e imparare da ciò, o potrà alzare il volume del rumore, aumentare la velocità e la quantità di consumo per far finta di non sentirla. Se noi discepoli di Cristo ci troviamo accanto a lui nel momento di questa scelta, e se scegliamo di dare ascolto alla voce dell'anima che parla al suo cuore, dobbiamo esser pronti a parlagli del vero valore della sua vita. Non dobbiamo annuire e sorridere in modo "tollerante" se si riempie la bocca delle vecchie e trite bugie di cui è stato imbottito dalla nostra società. La nostra intolleranza verso la menzogna sarà questione di vita o d morte.
(Michael D. O'Brien, L'attesa, pp. 83-84)

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