Verso una liturgia ecumenica?

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Il 31 ottobre 2017 è stato sottoscritto un Comunicato congiunto da parte della Federazione Luterana Mondiale e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani a conclusione dell’anno della Commemorazione comune della Riforma Protestante. Dal testo si possono ricavare delle frasi a dir poco allarmanti per i cattolici credenti: "siamo molto grati per i doni spirituali e teologici ricevuti tramite la Riforma. [...] Papa Francesco e il Presidente Younan hanno dichiarato insieme: 'Molti membri

delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità. Facciamo esperienza del dolore di quanti condividono tutta la loro vita, ma non possono condividere la presenza redentrice di Dio alla mensa eucaristica. Riconosciamo la nostra comune responsabilità pastorale di rispondere alla sete e alla fame spirituali del nostro popolo di essere uno in Cristo. Desideriamo ardentemente che questa ferita nel Corpo di Cristo sia sanata. Questo è l’obiettivo dei nostri sforzi ecumenici, che vogliamo far progredire, anche rinnovando il nostro impegno per il dialogo teologico' [...]
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Intendiamo discernere la nostra interpretazione di Chiesa, Eucaristia e Ministero". La Chiesa si sta incamminando verso un processo irreversibile di protestantizzazione dal suo interno?  Ma dove si arriverà? Alla proposta e approvazione di una sorta di liturgia 'ecumenica'? Monsignor Brunero Gherardini (che è stato l'ultimo grande teologo della Scuola Romana) nel suo libro Ecumene Tradita edito con Fede & Cultura ha affermato: "La confusione ha toccato ormai il livello massimo: per un 'piatto di lenticchie' si è rifiutata la 'primogenitura': non un privilegio, ma la realtà misterico-sacramentale e fisico-strumentale della Chiesa. La pluralità delle sue funzioni è stata scambiata con il pluralismo delle chiese. La dipendenza dell'unità/unicità della Chiesa dall'unicità/dipendenza del Signore Gesù e della sua opera salvifica infranta, la correlazione tra unità e identità lacerata, proprio come se 'Cristo fosse diviso' e divisibile. E ciò che rende un po' comica questa lacerazione, è il fatto di essere stata operata in nome ed in vista dell'unità. A poco è valso il richiamo di alcuni ai valori che fondano la Chiesa: sono voci che gridano nel deserto. Gli altri, i più, gli omologati parlano di ecumene, nell'atto stesso in cui la tradiscono".

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