Così è se vi pare

di Danilo Quinto
Il Presidente del Consiglio incontra il Presidente della Repubblica e le cronache raccontano che questi lo rassicura sulla sua contrarietà a elezioni anticipate. Non è una novità. Napolitano non le ha volute nel novembre scorso e non le vuole per il prossimo ottobre. Intanto: lo spread aumenta ai massimi livelli; le borse vanno a picco; la disoccupazione
avanza inarrestabile; un giorno sì e un giorno no si suicida un giovane senza lavoro o un imprenditore che non ce la fa più; le aziende chiudono nel numero di 42 al giorno; chi ha un lavoro attende il 27 del mese per pagare parte dei debiti contratti per tirare a campare, per poi contrarne di nuovi a metà del mese successivo e così via; il sottosegretario all’Economia Polillo invita a fare una riflessione sulla rinuncia ad una settimana di ferie all’anno per aumentare la produttività; da otto mesi Passera annuncia che presto vi saranno misure per la crescita; viene quantificato in 100 miliardi il taglio da effettuare alla macchina burocratica dello Stato e per fine settembre si attende una relazione (!), senza neanche sapere se sempre per quella data sarà scongiurato un ulteriore aumento dell’IVA; la Confindustria definisce una “boiata comunque da approvare” la riforma del mercato del lavoro della Fornero, per la quale gli esodati non sono oltre 400mila, come dice l’INPS, ma 65mila più altri 55mila, che possono attendere il 2014 per sapere se saranno tutelati; la Germania respinge ogni ipotesi di condivisione del debito e secondo il Financial Times vorrebbe che si preveda un controllo sulle manovre finanziarie dei Paesi meno virtuosi, annullando la sovranità interna degli Stati. Tutto va ben, madama la Marchesa.

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