La tenacia del diavolo

di Danilo Quinto
I maître à penser dicono di non parlare dei suicidi. Fa male. Crea emulazione E poi, le statistiche dimostrano che i numeri sono sempre quelli. Tremila all’anno. Sì, sono aumentati in percentuale quelli di imprenditori e disoccupati, ma è nella norma in un momento di crisi. Nessun allarme, ci si può abituare. A Brescia è accaduto che un uomo ha perso il lavoro ed ha litigato con la moglie. Fin qui, una cosa normale. È anche normale che dopo aver litigato abbia gettato i suoi bambini di 4 anni e 14 mesi dal balcone di casa e poi si sia gettato
anche lui? Sappiamo già la risposta di coloro che sanno tutto: si sarà trattato di un impeto d’ira, avrà perso il controllo, voleva punire la moglie e le ha ucciso i bambini, chissà che malattia psichiatrica aveva. Propendiamo per un’altra ipotesi. Di Satana, non parliamo più. Eppure, il diavolo opera ed è tenace. Basta leggere il Vangelo e vedere quante volte Gesù ne parla o i racconti di coloro che hanno visto il suo regno e sono tornati dall’inferno per raccontarci com’è fatto, quali pene si soffrono. Ci permettiamo di suggerire al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, di guardare a questa realtà. Di parlare un po’ di meno dell’antipolitica, della crisi, dei partiti che si devono rinnovare e di dedicare un po’ più di attenzione nei documenti all’esistenza del diavolo, invitando i sacerdoti a parlarne durante le omelie. Chissà, potrebbe partire da qui una nuova evangelizzazione.

1 commento:

Censorina ha detto...

Purtroppo nemmeno i sacerdoti credono al diavolo. Un giorno chiesi ad uno di essi di venire a benedirmi la casa al mare (non sapevo se era mai stata benedetta) e accennai al mio timore circa la presenza eventuale di satana. Mi rispose che , se il motivo era quello, non sarebbe assolutamente venuto.
Rimasi male e non capii perchè un rifiuto del genere. Forse non aveva tempo.

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