Fede & Cultura premiata dal Mevd alla prima marcia nazionale per la Vita


Sabato 28 maggio numerose famiglie, religiosi e sacerdoti da diverse parti d’Italia (da Trento a Roma, da Trieste a Torino, da Genova a Verona, da Milano a Firenze e da tante altre città) si sono ritrovate in Piazza Malvezzi davanti al Duomo di Desenzano per manifestare insieme per la Vita, contro la “cultura della morte” disgregatrice della nostra società. Lungo il percorso, in gran parte snodato attraverso stradine di campagna, si è proceduto marciando e gustando, allo stesso tempo, pregevoli scorci suggestivi dell’incantevole lago di Garda, resi ancor più limpidi dal fortunale abbattutosi in quei luoghi lacustri il giorno precedente. Anche la temperatura era assai gradevole, così come la lunga carovana di persone che liberamente ha marciato, pregato e cantato fino alla splendida Abbazia benedettina di Maguzzano (ora retta dai Servi della Divina Provvidenza di San Giovanni Calabria). Una manifestazione riuscita soprattutto per la partecipazione popolare che, in modo semplice ma al contempo fiero, ha inneggiato alla Vita, spronando ad accoglierla ed a custodirla come un prezioso dono del Signore. Una carrellata di stendardi, manifesti spontanei, palloncini colorati (a ricordare ogni bambino non nato) di diverse associazioni, gruppi, movimenti, per testimoniare la sacralità della Vita, la sua irriducibile dignità, la sua indisponibilità. Dopo il pranzo al sacco, consumato nell’ampia area verde o sotto le fronde di alberi secolari dell’Abbazia, si sono tenute nel primo pomeriggio due interessanti tavole rotonde che hanno visto la partecipazione attenta di un folto e variegato pubblico, accorso in un numero imprevisto, superiore alle attese degli organizzatori (Associazione Famiglia Domani e il Mevd-Movimento Europeo Difesa Vita, il cui Presidente, Francesco Agnoli, è stato più volte menzionato e ringraziato per l’impegno profuso pro-life).
Nella prima tavola rotonda, moderata brillantemente da Virginia Coda Nunziante (Famiglia Domani), il Dr. Antonio Oriente, ginecologo siciliano, ha testimoniato la sua toccante esperienza personale di dolorosa conversione che l’ha condotto, dopo aver procurato migliaia di aborti, ad un impegno totale a sostegno della Vita. “La lotta per la vita – ha sostenuto il medico- ha necessità di operai; non dobbiamo abbandonare la vita”. “Mai più morte fino alla morte!” ha esclamato in modo commovente l’illustre ginecologo, che dopo lunghi anni a bistrattare la vita, lui e la moglie Carmela “hanno trovato il Signore”, il Signore della Vita. Successivamente ha preso la parola il Prof. Mario Palmaro, filosofo del diritto presso l’Università Europea di Roma, che ha ribadito che il popolo della vita, come quello adunatosi in questa memorabile occasione, è il popolo dei semplici. Presidente del Comitato “Verità e Vita”, Palmaro ha richiamato alla semplicità della Verità, accostandola alla semplicità e verità della manifestazione in corso. Senza tuttavia perdere il profondo senso della realtà delle cose, ha sottolineato che siamo in un campo di battaglia, schierati a difesa della vita innocente, in prima linea per denunciare con vigore che “uccidere un bambino è un omicidio”. Difesa della vita nascente che si collega a quella della vita morente. Palmaro ha invitato tutti “a non mimetizzarsi con questo mondo,marcando con forza la propria identità contro la cultura della morte”. Ha sostenuto ancora l’importanza dell’ortodossia, da approfondire, da difendere, da testimoniare, chiarendo che “l’intransigenza non è affatto mancanza di carità (come talvolta si vorrebbe far credere) ma, al contrario, è apportatrice di una grande serenità ed è una questione dalla quale dipende il futuro della nostra civiltà cristiana”. Un’ulteriore sentita testimonianza è stata quella di Don Pierino Ferrari, Presidente della Comunità Querceto di Mamré, che dal 1974 accoglie bambini disabili e malati. Il sacerdote ha ricordato che: “Tanto un uomo vale quanto sa amare” invitando tutti all’accoglienza nella Provvidenza Divina: “Chi non accoglie non sarà mai fecondo”. Accostandosi ad un brano significativo dell’Antico Testamento, Don Pierino Ferrari ha voluto farci cogliere i quattro valori indicati dalla tenda di Abramo: 1- avere cura di ogni persona; 2- nella tenda regni l’amore; 3-ognuno deve essere collegato (con l’antenna della propria coscienza formata) alla regia divina; 4- non si deve passar oltre dinanzi ad un vero bisogno (collegandosi alla parabola del Buon Samaritano).
Riprendendo un passo dell’evangelista Luca, Don Ferrari ha detto che “dobbiamo camminare verso la meta, che è l’Amore”.
In seguito ha preso la parola il Responsabile del Movimento “Con Cristo per la vita. Regina dell’Amore” di Schio, Lino Nasato, che ha letto un messaggio davvero molto sentito, che ha profondamente commosso il pubblico ed il lettore stesso. Ecco l’appello inviato, in questa felice ricorrenza a difesa della Vita, fra gli altri, anche al Presidente della Repubblica Italiana: “Signor Presidente, fermi questi orribili delitti, questo spargimento di sangue innocente. Noi anziani non abbiamo lottato abbastanza per fermare questa Legge 194. Oggi siamo qui perché l’essere genitori e nonni ci ha fatto capire che la Vita è un grande dono di Dio … Signor Presidente, non possiamo più tacere di fronte a questi misfatti. Richiami i parlamentari a cambiare questa Legge … Da nonno, quanto bello è ricevere una carezza dal nipotino o un sorriso o giocare con lui. Da genitori non si poteva gustare tutto questo, perché impegnati nel troppo lavoro. Signor Presidente, anche Lei avrà ricevuto queste tenere carezze; non dovranno mai mancare, ma se continuiamo in questa strada di morte, Cristo ci leverà questa gioia. Sarà la fine di tutto, Signor Presidente. I giovani non sorridono più, a causa della Legge sul divorzio. Cosa abbiamo combinato noi, di una certa età, in quel tempo in cui abbiamo approvato quelle Leggi sul divorzio e sull’aborto!!! Tutto per il nostro egoismo!!! Ci dobbiamo inginocchiare e dobbiamo domandare perdono a Dio. Tra non molto, se non cambierà il nostro animo, arriverà la Legge sull’eutanasia … Se non abbiamo fede, che cosa porteremo nelle nostre mani, se non abbiamo fatto nulla per la Vita? Però, se abbiamo testimoniato e combattuto per questi valori, avremo questi piccoli martiri in Cielo che testimonieranno a nostro favore. Signor Presidente, coraggio! Si consacri a Maria. Le verrà data una grande gioia …”.
Nella sosta tra la prima e la seconda tavola rotonda pomeridiana, è stato fatto un collegamento all’aperto con Cuba, dove si è potuto sentire la voce vibrante del medico cattolico Oscar Elias Biscet, imprigionato dal regime comunista di Fidel Castro per aver denunciato la violazione dei diritti umani, in primis l’alto tasso abortivo di Cuba. Di questo cattolico pro-life perseguitato sono state riprodotte delle magliette con la sua effigie, che si potevano acquistare presso il banco libri tenuto dalla Editrice Fede & Cultura, oppure anche reperibili presso il sito: www.fedecultura.com.
Nella seconda sessione pomeridiana il ruolo di moderatrice è stato assunto dall’insegnante Marisa Orecchia (FederVita Piemonte) che con piglio vivace e autorevole ha presentato uno dei più illustri promotori dello storico Movimento per la Vita italiano, il Dr. Silvio Ghielmi, il quale, con una incisiva relazione, ha ricordato i gloriosi nomi dei sostenitori pro-life italiani, dei quali, purtroppo, si è in parte perduta la memoria. Ha menzionato così meritoriamente Giuseppe Garrone, autore di iniziative forti come il Cassonetto della Vita (inaugurato dal famoso e grande scienziato francese Jerome Lejeune) o come il telefono S.O.S. Vita. Ha ricordato Francesco Migliori, primo Presidente del Movimento per la Vita e sostenitore della Fondazione Vita Nova nonché di innumerevoli e lodevoli iniziative, tra cui il Progetto Agata Smeralda “indirizzato- secondo le parole di Ghielmi- al sostegno di bambini poveri in Brasile con adozioni a distanza”. Anche il nome di Mario Paolo Rocchi, creatore del nome Progetto Gemma è stato doverosamente evocato. Silvio Ghielmi ha citato una importantissima data, il 7 maggio 1994, quando sulla tomba al cimitero di Mesero, Mons. Michel Schooyans, professore dell’Università Cattolica di Lovanio, grande difensore della vita a livello mondiale, celebrò la Messa per invocare la protezione di Santa Gianna Beretta Molla su quel Progetto Gemma che fece così tanto bene da raggiungere quota 1200 adozioni l’anno.
Ha concluso infine i lavori assembleari il Dr. Renzo Puccetti, scrittore e medico toscano, che ha voluto intensamente allacciarsi a quanto citato all’inizio di questo costruttivo pomeriggio: “Siamo in guerra; hanno dichiarato guerra all’uomo. Siamo chiamati a combattere contro un nuovo totalitarismo relativistico, espressivo di quella cultura della morte spesso richiamata da più parti”.
Ha incalzato in modo efficace il Dr. Puccetti (Responsabile “Scienza e Vita” di Pisa e Livorno): “Dobbiamo combattere senza lasciar sguarnito alcun fronte: da quello filosofico a quello scientifico, da quello etico a quello giuridico”. Ha ribadito ancora: “Dobbiamo batterci per leggi giuste e non dobbiamo autocensurarci. La Legge 194 è una Legge profondamente ingiusta”.
Gli interventi succedutisi sono stati ripresi da TelePace e registrati da RadioMaria.

Ci sono state infine le premiazioni per rendere omaggio a quanti si offrono per sostenere una “cultura della vita” con mezzi diversi. Sono stati quindi omaggiati di una prestigiosa targa-premio commemorativa, nell’ordine, Gianpaolo Barra, Direttore della rivista apologetica “Il Timone”, il Prof. Roberto de Mattei, Presidente della Fondazione Lepanto, Giovanni Zenone, Presidente della Casa Editrice “Fede & Cultura”, l’ostetrica Maria Pellegrini e Padre Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria. Sono state celebrate tre Messe, in rito ordinario e straordinario secondo le indicazioni del Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI a cui hanno aderito numerose persone.
I sacerdoti e religiosi che hanno celebrato e che erano a disposizione anche per le confessioni appartenevano ai Francescani dell’Immacolata ed all’Istituto del Verbo Incarnato (IVE) di Segni. Anche le suore dei rispettivi ordini erano presenti ed hanno animato con pregevoli canti le liturgie.
Da menzionare infine ed elogiare l’organizzazione di questa stupenda marcia-evento per la deliziosa scelta del luogo, per il servizio efficace di bus navetta Maguzzano-Desenzano e per lo spirito di profonda amicizia e libertà che l’hanno animato. Un popolo in cammino, in marcia … per la Vita!
Fabio Trevisan, Vice-Presidente di Fede & Cultura

1 commento:

Pio Predap ha detto...

grandi, ragazzi! la marcia che avete percorso è la marcia di ognuno di noi che vogliamo portare avanti quello che c'è da fare senza paura senza timore senza vergogna di essere quello che siamo anche se a volte sarebbe più facile essere quello che non vorremmo mai dover diventare solo per far contenti quelli che non vogliono che siamo così perchè preferirebbero che fossimo diversi e più pronti a rispondere ad esigenze diverse. Oh no, noi non ci caschiamo, signori miei, noi no.
Grazie. Diovallevitur.

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